Il colore Pesca simboleggia la tua capacità di saperti accorgere quando la misura è colma, e quando non puoi più seguitare a focalizzare la tua attenzione soltanto su quei problemi che ti stanno destabilizzando.
A volte il carico su di noi diviene insopportabile. La vita pare schiacciarci inesorabilmente al suolo. Ci sono le incombenze non rimandabili, le difficoltà grandi e piccole dell’esistenza, i pensieri costanti e fissi sugli ostacoli che stiamo vivendo. È una morsa fisica ed emozionale che ci toglie il respiro e che non ci fa più vedere né noi stessi né ciò che ci sta attorno, persone o situazioni. Sicuramente tutti abbiamo provato sensazioni e stati d’animo simili, dove pare che ogni cosa divenga un macigno e le nostre forze siano prossime allo zero.
LE DUE VIE
A questo punto possiamo percorrere due strade: o proseguire verso il baratro con conseguenze nefaste, o decidere di fermarci un attimo e staccare la spina per riflettere. Analizziamo un attimo entrambe le strade, non dando a nessuna delle due una valenza morale di giusto o sbagliato, né giudicando chi percorre l’una o l’altra via. È, come sempre, una questione energetica e di scelta personale.
Cambia, infatti, soltanto l’ottica e l’angolazione con cui guardi le cose.
L’ATTENZIONE AL PROBLEMA
Nel primo caso, ovvero quello in cui decidi di ancorarti al problema e di restare con l’attenzione fissa su di esso, stai scegliendo di diventare il problema stesso. Nella tua vita non esisterà altro che quell’ostacolo, e qualunque cosa possa arrivare a te, sarà relegata soltanto in un angolo nascosto del tuo campo visivo. Potrebbe, perciò, arrivare persino la soluzione al problema, ma tu non la vedrai perché starai “facendo l’amore” col problema. Sì perché a questo punto, il tuo legame con quella problematica è l’unica cosa che vedi, che tocchi, che respiri, che possiedi. È una vita grama d’angoscia e di sovraccarico del tuo apparato fisico e psichico-emozionale. Giungerai ben presto a non avere più forze, e sentirai quella sensazione tipica di spossamento, d’impotenza, di dolore e di rabbia repressa. Con l’andare del tempo puoi facilmente immaginare quali potranno essere le conseguenze di tale cecità!
L’AUTO-OSSERVAZIONE
Nel secondo caso, quello che energeticamente è simboleggiato dal color Pesca, tu compi un atto consapevole di autosservazione interiore e ti accorgi della strada che stai percorrendo. È un attimo: tutto può accadere in un solo istante! Ti centri in te stesso/a e ritrovi quel nocciolo pulsante di “calma interiore”. Ed allora osservi te stesso/a dall’esterno e vedi questa scena: te stesso/a intento/a in un “corpo a corpo” con il problema che ti assilla. Ti accorgi come tu ed il problema siate la stessa cosa: un tutt’uno come abbiamo già accennato. Ed in quella calma momentanea ma potentissima, si riapre il flusso della vita e del divino; e da lì arriverà certamente – anche in più ondate – la risoluzione stessa del problema, perché nel flusso c’è l’acqua (l’energia vitale divina) che tutto scioglie e tutto porta con sé verso il mare.
Tutto questo, naturalmente e come al solito, è da leggere in maniera simbolica e ad un’ottava più elevata d’interpretazione.
Il color pesca è una tonalità di arancione che ricorda il colore della pelle interna delle pesche. Il primo utilizzo fatto di tale termine per indicare quella particolare tonalità risale al 1588. (fonte Wikipedia)
Nel colore Pesca interiore è necessario che tu riesca a trovare quel puntino piccolissimo ad alta energia di pace interiore. In tale stato di calma e di distacco, potrai vedere come realmente stanno le cose, e potrai capire come i problemi, le vicissitudini, gli ostacoli e le prove della tua vita siano soltanto un “momentaneo passaggio” attraverso delle stanze che hai chiesto tu, precedentemente, di esplorare per sperimentare ed imparare talune cose. Non identificarti più con il problema.
Tu sei oltre… infinitamente Oltre.
Samya Ilaria di Donato
– la scrittrice dei colori –