IL COLORE CARTA DA ZUCCHERO, LA RIGENERAZIONE DEL PENSIERO, L’ACQUIETAMENTO DEL CHIACCHIERICCIO MENTALE

Il color Carta da Zucchero simboleggia la capacità di rigenerazione della mente, la possibilità di resettare e ripulire il tuo pensiero dalle sue forme inutili e nocive di eterno chiacchiericcio.

La nostra mente, si sa, è un organo meraviglioso ma ha diversi limiti e fragilità. La mente è meravigliosa perché è grazie ad essa che riusciamo a parlare, a leggere un libro, a costruire cose, a far di conto, a imparare a guidare un’auto o addirittura un aereo o un’astronave. Ma è assai limitata quando si tratta di scandagliare le ragioni prime ed ultime della nostra esistenza, quando si tratta di andare oltre le apparenze, quando si tratta di scegliere qualcosa al di là del mero tornaconto personale, e al di là del semplice calcolo mentale. Sapere e conoscere questi limiti, come d’altronde sono limitati tutti gli organi del corpo umano a loro modo, è già un enorme passo verso la consapevolezza. Ma, ahimè, raramente è così: gli esseri umani (soprattutto l’uomo moderno) ha promosso la mente a padrona della sua esistenza. E con questo, abbiamo individuato la maggior parte dei nostri problemi e disagi odierni.

Se qualcuno dicesse che il fegato, o la lingua, o La milza, o lo stomaco è l’organo più importante – ossia il padrone – dell’intero organismo e della vostra esistenza, voi gli dareste del matto. Perché il cuore, i polmoni, le mani, l’intestino, la vescica (ecc. ecc.) sono altrettanto importanti, e tutti insieme devono lavorare in sinergia ed in armonia per farci vivere al meglio. Questo è quello che è accaduto con la mente: l’abbiamo eletta a padrona indiscussa della nostra vita. E nessuno ha da ridire nulla contro tale scellerata decisione, adottata soprattutto negli ultimi secoli dall’uomo occidentale: la scuola e tutte le istituzioni sono artefici di tale visione distorta. La mente, infatti, tende a caricarsi di pensieri che prende ovunque; è come una spugna: assorbe pensieri, impressioni, comportamenti, convinzioni, accordi che non ci appartengono. Qualunque pensiero, o eggregora (forma pensiero) attraversi l’etere, colpisce e influenza la nostra mente. Ed allora ci sovraccarichiamo di “roba non nostra” credendo che ci appartenga. Ciò accade ascoltando la Tv (i telegiornali soprattutto), leggendo sulla rete tutto ed il contrario di tutto, ascoltando le chiacchiere al bar, per strada, al lavoro, ascoltando e captando le paure che aleggiano nell’aria, ubbidendo alle regole sociali più stringenti. La mente è, insomma, un contenitore che a lungo andare diviene come un secchio dell’immondizia, pieno di cose inutili che vanno spessissimo in contrasto tra loro e che sono come del veleno per la nostra esistenza. Ed ecco che essa diventa preda del continuo chiacchiericcio che perennemente assilla gli esseri umani.

Il chiacchiericcio mentale è disastroso. Ci tiene fermi ed inchiodati nella paura, nell’illusione e nell’impotenza. È un sovraccarico insopportabile dei nostri “circuiti mentali”, i quali, dopo l’utilizzo, dovrebbero essere messi a tacere tenendoli “puliti e pronti” per il loro prossimo lavoro che dovranno svolgere. Invece ci martelliamo con continui pensieri d’ogni genere, e con associazioni (pensieri associativi) che non portano a nulla e ci fanno vivere in un sonno perenne lontanissimo dalla Presenza. Dice Franco Battiato nella sua bellissima canzone intitolata Segnali di vita: “È colpa dei pensieri associativi, se non riesco a stare adesso qui…”, intendendo dire proprio ciò di cui stiamo parlando.

Proseguendo su questa strada si giunge ad una terribile spossatezza che ci sottrae energia e ci fa deviare dal flusso profondo della mente intuitiva, quella legata più al cuore, vicina alla creatività e dunque all’emisfero destro del nostro cervello. Nel chiacchiericcio mentale non arriverai mai a nulla! Non è in quel marasma che si risolvono i tuoi problemi e si prendono le decisioni importanti della vita; non è in quella confusione che si impara a conoscere se stessi e si evolve.

Nell’energia del colore Carta da Zucchero cerca allora di fermare un po’ la tua mente, azzerando con un atto di volontà i mille pensieri che in ogni istante ti bombardano, e rigenerandoti fino a giungere al tuo sentire profondo. È indispensabile essere decisi in quest’azione – inizialmente – di forza. Perché la mente non vuole mollare facilmente la presa, soprattutto dopo decenni (secoli) di suo incontrastato dominio su di te, singolo individuo, e sull’intera umanità. Fermati! Sottrai terreno alla tua mente… anche solo per pochi minuti… è già un ottimo inizio.

Il colore Carta da Zucchero è una tonalità di blu. In molte culture occidentali esso è spesso identificato con la nascita di un bambino maschio (mentre alle femmine è abbinato il colore rosa). Fino circa alla metà del 1900, lo zucchero si vendeva a peso, incartato in una carta di questo caratteristico colore azzurrino. Pare che la colorazione servisse a mascherare eventuali macchie o discolorazioni dovute al processo artigianale di fabbricazione della carta. Durante la seconda guerra mondiale, l’oscuramento delle finestre veniva, a volte, realizzato con questa carta incollata ai vetri ed era ad uso e consumo delle famiglie più benestanti. (fonte Wikipedia)

Nel tuo colore Carta da Zucchero osserva bene la tua mente, e cerca di scorgere quali siano i pensieri veramente suoi (tuoi) e quelli acquisiti dall’esterno. Fai un certosino lavoro di potatura e si sfrondamento. Vedrai che il tuo cuore e la tua mente intuitivo-creativa te ne saranno grati, e potrai vedere cose che prima facevi un’enorme difficoltà a scorgere.

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