Il colore Avorio simboleggia lo spazio di ascolto interiore di te stesso, il sancta sanctorum della tua anima, il tempio inviolabile delle tue pulsioni più profonde.
Si dice, infatti, rinchiudersi nella propria torre d’avorio (o torre eburnea) indicando quel mondo in cui gli intellettuali spesso si isolano per non essere “contaminati” dal mondo e per espletare le proprie attività creative lontani dal conformismo della società. Quest’attitudine ha solitamente una valenza negativa di disconnessione dal resto del mondo, di isolamento volontario ed un po’ altero. Sta a noi rendere tale momento introspettivo un’occasione per crescere e per poi tornare “tra gli uomini” trasformati e migliorati.
Quindi, la nostra torre d’avorio deve diventare un momento di profonda connessione con noi stessi, e non una semplice e falsamente risolutiva fuga dal mondo come spesso accade. In questo spazio interiore sei finalmente solo/a: le luci, le lusinghe, le sirene, i rumori non possono entrare. In quel momento sei sordo/a, muto/a e cieco/a. Ed è necessario che sia così, in quanto il tuo tempio interiore è uno spazio extraterritoriale in cui custodisci l’altare della tua vera essenza. È necessario, infatti, che nel tuo petto – nel punto situato al di là dello spazio e del tempo dove dimora il tuo divino interiore – tu avverta il senso del sacro. La parola Sacer per i romani, infatti, indicava ciò che appartiene ad “altro” rispetto agli uomini, appartiene agli Dèi, ciò che è separato. Come il Sacro Fuoco nel tempio di Vesta che era perennemente acceso ed isolato da tutto e da tutti, custodito solo da sacerdotesse autorizzate, le Vestali. Ecco quindi cosa rappresenta l’avorio, la tua personale torre d’avorio: quel momento in cui ti togli le scarpe, entri rispettosamente nel tempio interiore, accudisci e alimenti il Sacro Fuoco, precludi l’accesso ai “profani”. Pro (significa davanti) e Fanum (significa tempio), ovvero non fai entrare nessuno in quello spazio!
Lì dentro, figuratamente e non solo, troverai tutto ciò di cui hai bisogno per vivere bene la tua esistenza quando poi deciderai di tornare ad uscire all’esterno. Lì c’è la connessione con il divino, la quale necessita di silenzio e di raccoglimento… perlomeno, inizialmente, devi trovare dei momenti d’isolamento e di equilibrio interiore, per poi risplendere e donarti agli altri. Un’immagine cosmica meravigliosa ci viene qui in aiuto, ovvero la teoria del Big Bang e del Big Crunch: esplosione-espansione-contrazione. Ti concentri in un punto (il tempio interiore di cui si è detto) prendendo energia; poi esplodi per amore e ti espandi; e poi nuovamente ti concentri e ti centri nella tua torre d’avorio. Un ciclo perfetto!
L’avorio è un materiale che si ricava dalle zanne degli elefanti e che veniva lavorato per farne oggetti di vario uso quali gioielli, suppellettili e oggettistica per la casa. L’avorio è una tonalità di bianco “sporco”, che ricorda l’omonimo materiale, ricavato dalle zanne di alcuni animali (come per esempio l’elefante o il tricheco). Ha una leggera punta di giallo. (fonte Wikipedia)
Nell’energia del colore Avorio acquisisci la capacità di rivolgere il tuo sguardo verso l’interno, verso la tua parte più profonda e recondita. Impara a rendere SACRO quello spazio, e impara a precludere l’accesso a tutti coloro che sono “profani”, al mondo intero. Perché questo è l’unico momento in cui tu sei davvero te stesso/a e in cui sei davvero in perfetta unità con il divino.